Sono in molti a pensare che la migliore pubblicità per una pizzeria sia un buon pizzaiolo. Le opportunità di lavoro, specie per quelli bravi, sono discrete anche in tempi di crisi.
Il primo passo per farsi assumere è, ovviamente, la redazione di un curriculum che corrisponda alla necessità del datore di lavoro.
Inserite il percorso formativo
L’aspetto più importante, che si rivela fattore decisivo ai fini dell’assunzione, è il percorso formativo. Un buon curriculum contiene il riferimento a un corso di formazione presso una scuola accreditata. E’ questo il tratto distintivo del pizzaiolo professionista, la base che certifica l’idoneità a ricoprire questa mansione.
Da non sottovalutare, comunque, alcuni aspetti che vanno inserite tra le competenze e che non riguardano necessariamente titoli acquisiti in via ufficiale.
Le competenze da inserire
- Padronanza delle varie categorie di farina, poiché indica la capacità di realizzare diversi tipi di pizza e, di conseguenza, un certo eclettismo.
- Abilità nel sapere abbinare le farciture e i vari ingredienti, poiché implica la possibilità, per il ristoratore, di proporre al cliente menù più vari e grandi.
- Conoscenze sui forni e sui metodi di cottura, sempre per garantire la varietà accennata appena sopra. Lo stesso dicasi per le tecniche di impasto (pizze tradizionali, pizza alla pala, pizza in teglia).
- Consapevolezza delle norme igienico-sanitarie ufficiali e del protocollo HACCP. L’Unione Europea e, di riflesso, l’Italia sono giustamente pignoe su questo punto. Se non si rispettano le regole, si rischia di chiudere.
- Esperienza e velocità. La prima è l’ingrediente necessario per cucinare una buona pizza, la seconda è funzionale al maggior profitto del datore di lavoro: più pizze vuol dire più denaro, meno pizze vuol dire meno denaro e il rischio di dover assumere altro personale per soddisfare una clientela magari numerosa.