Molto spesso, però, chi vorrebbe entrarci non ha la minima idea di come poterlo fare, anche perché i mezzi di comunicazione restituiscono spesso un’immagine degli addetti ai lavori che, pur essendo narrativamente accattivante, è raramente veritiera.
Ecco qualche consiglio.
Un curriculum per tutti i ruoli
Il curriculum deve dire – come in tutti le professioni – essenzialmente una cosa: il candidato è perfettamente in linea con il ruolo che egli stesso intende ricoprire.
E nel mondo del cinema è importante che l’aspirante lavoratore dimostri di aver fatto molta gavetta: è questo particolare, nonostante ciò che si pensa del mestiere – per esempio – di attore – a contare di più.
La gavetta è essenziale, soprattutto nel mondo del cinema, perché fa parte del senso comune la questione del “colpo di fortuna”. Per lavorare nel mondo del cinema sarebbe sufficiente conoscere le persone giuste, farsi notare e così via, indifferentemente da quanto si è lavorato in precedenza.
I vari ruoli
Di seguito, qualche consiglio con cui “riempire” il curriculum ruolo per ruolo (ne abbiamo selezionati solo tre, che sono i più rappresentativi del mondo del cinema).
- Attore. L’importanza qui risiede nella qualità dei lavori che sono stati ricoperti. Ovviamente, a incidere sarà anche il prestigio delle varie compagnie di cui si è fatto parte.
- Regista. Qui è semplicemente il portfolio a parlare. Nel curriculum vanno elencati i film che sono stati girati (non tutti, ma i più rappresentativi). Da un film si evince quasi sempre la qualità del regista.
- Sceneggiatore. Stesso dicoso del regista. Un film è caratterizzato sì dalla mano dal regista ma è evidente anche quella dello sceneggiatore. Dunque, anhe in questo caso, è essenziale elencare nel curriculum il numero più alto di film che sono stati scritti.