Quello che è arrivato poche ore fa ha dell’incredibile. Complice la crisi, o la voglia di fare il furbo di qualcuno, sono arrivati nel nostro paese contratti di diritto rumeno, validi in linea di massima perché stipulati all’interno dell’UE, ma che aprono nuovi scenari, e non dei migliori, per il mondo del lavoro italiano.
La situazione è emersa a Padova, dove pare che già 1/3 dei camionisti locali sia stato assunto attraverso agenzie di lavoro interinale che avrebbero proposto contratti di diritto rumeno, che prevedono tutta una serie di svantaggi, sia per il camionista, sia per lo Stato.
Il trucco è ovviamente stato organizzato per risparmiare, o meglio, per guadagnare di più, con i camionisti che in tempi di crisi, e con le difficoltà note nel mondo del lavoro, non se la sentono di dire di no, anche quando il contratto è quasi una truffa.
1.200€ al mese
Il primo vantaggio è quello del minimo fissato dal contratto nazionale rumeno per gli autotrasportatori. Si parte da 1.200€, circa il 35% in meno di quanto recita il contratto italiano, con risparmi decisamente importanti per l’azienda che ha assunto i camionisti padovani.
Una somma che, di fronte ad un lavoro logorante come quello del camionista, avrebbero accettato davvero in pochi, e che invece oggi ha attirato circa 1.000 autotrasportatori in Veneto, e chissà quanti nelle altre parti d’Italia, ancora non sottoposte a scrutinio.
Contributi al minimo
Anche i contributi versati sono al minimo. Si parla infatti di un massimo di 300€ mensili, mentre in Italia nel settore si raggiungono anche i 1.200€. Tutto a detrimento del lavoratore e dello Stato, che sta perdendo, in questo affaire Romania somme considerevoli.
Ora la questione è arrivata in Parlamento, anche se sembra ci sia poco da fare. I contratti sono legali e si dovrà lavorare duro per arginare un fenomeno che vede perdere sia i camionisti sia lo Stato, a tutto beneficio di chi sta, con poca onestà, sfruttando un momento di crisi che ha messo in ginocchio anche il settore degli autotrasporti.