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Lingue per lavorare all’estero: il turco

Lingua per lavorare in TurchiaVogliamo lavorare all’estero, siamo stanchi di un Italia che ha davvero poco da offrirci, ma non sappiamo da dove partire. Come cominciare a muoverci? Bene, conoscere una o più lingue straniere è sicuramente un passo importantissimo. Da oggi ci occupiamo di segnalarvi le più richieste sul mercato del lavoro.

Parleremo di mondo del lavoro a 360° gradi, non fossilizzandosi su quel luogo comune del cinese, che non è, udite bene, l’unica lingua molto richiesta dal mercato del lavoro. La prima lingua della nostra nuova rubrica è il turco, lingua nazionale della Turchia, paese che cresce a ritmi impressionanti, quasi quanto la Cina.

Perché il Turco

A dispetto di pregiudizi estremamente radicati, il turco non è una lingua difficile. Ha una grammatica molto semplice e regolare, che ha costituito tra le altre cose la base per l’esperanto, il tentativo di lingua comune che però stenta ancora a decollare. Il turco è la lingua ufficiale della Turchia, paese che è tra i più dinamici degli ultimi anni e per il quale siamo secondo partner commerciale dopo la Germania. In altre parole continuano a crescere i rapporti commerciali tra il nostro paese e Ankara, situazione che sta aprendo le porte ai tanti che, con una scelta suonata ai tempi bizzarra, hanno scelto proprio il turco come terza lingua.

Da dove cominciare per imparare il turco?

Per dare uno primo sguardo al turco è forse il caso di orientarsi online, prima di spendere soldi per software o corsi che potrebbero rilevarsi non adatti al nostro percorso di apprendimento. Di siti ce ne sono tanti, quello che consigliamo è Turkish Class, in lingua inglese, che vi prenderà per mano e vi condurrà attraverso i primi difficili passi in questo meraviglioso mondo. Una volta fatta la conoscenza di questa lingua, potreste orientarvi verso Rosetta Stone, un ottimo software (anche se un po’ costoso) che vi fornirà il necessario per arrivare al livello A2.

Se invece volete orientarvi verso un’istituzione universitaria, sono molte quelle che offrono il turco come seconda o terza lingua. Tra tutte spiccano la Ca’ Foscari di Venezia e l’Università Orientale di Napoli. Fate una chiamata in facoltà e chiedete delucidazioni, anche se non siete iscritti. Il grosso delle università in Italia sono pubbliche e potrete frequentare i corsi anche se non siete regolarmente iscritti.

Allora iyi şanslar (“buona fortuna” in turco) e fateci sapere se possiamo aiutarvi in questa magnifica avventura.

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