L’interprete simultaneo è quel professionista che, nell’ambito di congressi, conferenze o vertici, ha il compito di tradurre in un’altra lingua le parole dell’oratore nel momento in cui queste vengono pronunciate.
Egli può trovare impiego presso istituzioni comunitarie o presso aziende di vario tipo (in occasione di fiere, trattative commerciali…), ma può anche lavorare come libero professionista.
Vi piacerebbe intraprendere questa professione e vorreste sapere quali sono i requisiti necessari e il percorso formativo da seguire? Ecco tutte le informazioni che vi occorrono.
I requisiti di base
Per svolgere il proprio lavoro in maniera ottimale, il traduttore simultaneo deve, innanzi tutto, ascoltare in modo attivo ciò che l’oratore dice.
Quindi, è suo compito trasporre quasi contemporaneamente il discorso in un’altra lingua, facendo attenzione non solo al semplice significato delle parole ma anche alle intenzioni con cui tali parole sono state pronunciate.
Ecco perché un primo requisito essenziale per diventare interprete simultaneo consiste nell’avere una grande passione sia per le lingue straniere (o per alcune lingue in particolare) sia per la cultura dei Paesi in cui queste lingue sono parlate.
Tuttavia, passione per le lingue e curiosità intellettuale – per quanto importanti – non sono sufficienti per diventare traduttore simultaneo. Ad esse infatti, deve aggiungersi uno studio mirato e approfondito.
La formazione
Percorso universitario
Laurea Triennale
Il primo possibile percorso formativo per chi aspiri a diventare traduttore simultaneo è di tipo universitario e il primo passo consiste nel conseguimento di un titolo di laurea triennale.
La cosa migliore è optare per uno dei corsi afferenti alla classe L12, la classe delle Lauree in Mediazione Linguistica, e – più precisamente – sarebbe opportuno scegliere tra:
- Corso di Laurea in Interpretariato e Comunicazione
- Corso di Laurea in Traduzione e Interpretariato
Questi corsi prevedono lo studio obbligatorio di due lingue straniere, mentre lo studio di una terza lingua è, in genere, consigliato.
Oltre ad una solida formazione linguistica, tali corsi forniscono allo studente anche un’ottima preparazione riguardo alla cultura dei Paesi in cui sono parlate le lingue oggetto di studio.
Il tutto avviene attraverso lezioni in aula, attività di laboratorio e – eventualmente – programmi di scambio culturale o tirocini all’estero.
Laurea Magistrale
E’ bene che l’aspirante traduttore simultaneo, una volta conseguita la laurea di I livello, prosegua gli studi universitari iscrivendosi ad un corso di laurea magistrale nell’ambito specifico della traduzione e dell’interpretariato, ovvero facente parte della classe LM94.
Questo gli consentirà di approfondire e perfezionare le conoscenze acquisite in precedenza, al fine di poter svolgere al meglio – un domani – l’attività di interprete e, quindi, di avere opportunità di lavoro soddisfacenti.
Ecco quali sono – in questo campo – i corsi più validi attivati dalle università italiane:
- Corso di Laurea Magistrale in Interpretariato e Traduzione (Università degli Studi Internazionali di Roma)
- Corso di Laurea Magistrale in Traduzione specialistica e Interpretazione/Interpretariato di conferenza (Università degli Studi di Trieste – Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano)
- Corso di Laurea Magistrale in Interpretazione (Università di Bologna)
Grazie a tali corsi lo studente ha modo di acquisire – nell’arco dei due anni di studio – competenze traduttive ancora più elevate (di quelle già in suo possesso) per la comunicazione orale in svariati ambiti, dal settore politico-istituzionale a quello economico, dal settore giuridico a quello tecnologico-scientifico…
Percorso para-universitario
Gli aspiranti traduttori simultanei possono anche optare per un percorso – per così dire – para-universitario, ovvero frequentare una delle Scuole Superiori per Mediatori Linguistici.
Queste scuole (di cui potete trovale l’elenco completo sul sito internet del MIUR) attivano corsi di durata triennale che rilasciano titoli di studio equipollenti ai diplomi di laurea rilasciati dalle università al termine dei corsi della classe L12.
Concluso questo percorso triennale, lo studente può decidere di non proseguire gli studi o, al contrario, di approfondire le proprie conoscenze iscrivendosi a un corso di laurea magistrale o ad un master di I livello.