Il grafico è una professione ambita. Il motivo va rintracciato nella possibilità di esprimere creatività e nella dose di divertimento che questo genere di attività offre.
Si tratta però di una professione che richiede competenze e anche l’aderenza a un certo profilo personale. Tutto parte dal curriculum. Ecco qualche consiglio per redigerlo al meglio.
La questione della creatività
La professione del grafico è una professione da creativo.
E’ necessario far emergere questa attiduine nel curriculum. Come? Semplicemente redigendo un curriculum che sia creativo. Non scarno, quindi, e nemmeno spartano.
Tuttavia, il curriculum rimane pur sempre un curriculum e quindi deve essere capace di trasmettere informazioni in modo veloce ed esaustivo. I selezionatori in genere dedicano pochi minuti a ogni cv, quindi non ci si può abbandonare a orpelli inutili.
Il consiglio è dunque quello di riuscire a coniugare queste due necessità: da un lato l’espressione della creatività e dall’altro l’obbligo di essere informativi.
Il portfolio
Ovviamente il portfolio è un capitolo a parte. Tuttavia, alla luce dell’estrema importanza che questo elemento ricopre, è utile darne un assaggio anche nel curriculum. Semplicemente, elencate i lavori che avete realizzato e soprattutto i soggetti per i quali li avete realizzati. E’ questa la migliore referenza.
Un’altra caratteristica importante che deve emergere dal cv è la capacità di relazione con il copy. A ogni grafico si accompagna una figura che cura il testo. Il miglior modo per convincere il selezionatore che possedete questa capacità è dimostrare di avere voi stessi la capacità di ricoprire il ruolo di copy – o di supplirvi.
Per il resto, le competenze da inserire sono quelle classiche: conoscenza di un numero importante di programmi di editing, disponibilità a utilizzare programmi nuovi, capacità di apprendere autonomamente etc.