Se non sai come funziona l’aspettativa retribuita e di cosa si tratta, in questa guida completa troverai tutte le informazioni per capire se ne hai diritto e come si richiede.
Cos’è
L’aspettativa retribuita è un periodo di astensione dal lavoro, che però si può richiedere solo in alcune occasioni. L’aspettativa viene pagata sia dal lato dei contributi sia come stipendio. Ecco quali sono i vari casi in cui si può chiedere l’aspettativa retribuita e quali sono i documenti da fare per ottenerla.
Come si richiede
Per poter richiedere l’aspettativa, è necessario essere dipendenti a tempo indeterminato, nel privato o nel pubblico. L’aspettativa si può richiedere per uno dei seguenti motivi:
- Assistenza a parente disabile (Legge 104).
- Matrimonio.
- Carica pubblica (a tutti i livelli, dal parlamentare al sindaco).
- Motivi personali (da spiegare).
- Volontariato, studi o malattia.
In caso di motivi personali, sarà necessario prima verificare se è possibile ottenere un ritardo ridotto e comunque il congedo non potrà superare un anno. Per il matrimonio, il limite è di 15 giorni, che arrivano a 30 per malattia o volontariato. Il massimo è due anni complessivi per chi ha un parente diversamente abile.
In ogni caso, dovrai inviare due documenti: uno va al datore di lavoro con richiesta di congedo e la documentazione allegata. Per esempio, in caso di volontariato, servirà il certificato della Protezione Civile, mentre per la malattia sarà necessario il certificato medico.
Per gli studi (= dottorato) si richiede che non ci siano borse di studio per lo studente lavoratore. Si dovrà fare anche la richiesta per i contributi direttamente all’INPS. Chi lavora nel pubblico impiego deve solo mandare i documenti al proprio dirigente.
Sarebbe buona norma richiedere l’aspettativa almeno 30 giorni prima dall’astensione dal lavoro. Così, si mantengono anche i buoni rapporti con il resto della squadra e le pratiche sono più veloci.