Per iniziare con la tua tartufaia, dovrai verificare le condizioni del terreno, per vedere se ci sono i presupposti per un buon investimento. Ecco tutto quello che ti serve e come cominciare.
Cosa ti serve
Per avviare la tartufaia, dovrai verificare se, sul terreno, spuntano già da soli dei tartufi di qualità. Questo aspetto va valutato con attenzione, perché, prima che la coltivazione vada a buon fine, ci vorranno diversi anni e si dovrà investire a fondo perduto per un certo periodo di tempo. Per essere sicuro sulla resa del terreno, contatta un esperto che ti offra un’analisi completa del terreno.
A questo punto, dovrai chiedere a un istituto di agraria della zona se vende piante micorizzate, che ti serviranno per iniziare a lavorare nella tartufaia. Le piante devono essere certificate, per garantirti anche sulla qualità dei tartufi una volta completata la coltivazione.
Ricorda di mettere del denaro da parte per investire su sistemi di sicurezza, impianti di irrigazione e messa in dimora dei tuoi tartufi. Per aiutarti, ma anche per farti conoscere, crea delle iniziative che coinvolgano le cooperative sociali, oppure gli enti a tutela del patrimonio agroalimentare italiano.
Ricorda che dovrai tutelarti anche da animali come i cinghiali, che possono intervenire sulla tua coltivazione di tartufi, distruggendola.
Come tutelare l’investimento
Come avrai capito, la tartufaia ha dei costi notevoli, che ti impediscono di lasciare il tuo attuale lavoro finché l’investimento non porta un certo rendimento. Il sacrificio viene, però, ricompensato dalla qualità dei tartufi, che sul mercato hanno un valore elevato, soprattutto per alcune varianti.
Per tutelare il tuo investimento, ricorda di occuparti della manutenzione del terreno e verifica le condizioni di partenza: formati su quelle che sono le coltivazioni migliori e come portarle avanti. Come per tutte le attività legate all’agricoltura, fai attenzione al clima e a eventuali predatori!