Il Regno Unito è uno dei pochi paesi dell’Europa che sta andando incontro a una ripresa economica degna di questo nome.
Merito della possibilità di agire a prescindere dai diktat della Bce (oltre Manica non c’è l’euro). Dunque molti pensano di andare a lavorare in Uk. Il primo passo è redigere un buon curriculum. Ecco qualche consiglio.
Il problema dei titoli
La più grande differenza tra un curriculum vitae per l’Italia e un curriculum vitae per il Regno Unito risiede nel modo in cui si enunciano i titoli di studio. La traduzione letterale, in questo caso, non ha alcun senso perché ogni titolo ha un suo nome preciso e che c’entra poco o nulla con la controparte italiana. Ecco un sunto esaustivo.
Diploma di media superiore: High School.
Laurea Triennale: Bachelor’s Degree
Laurea Magistrale: Master’s Degree
Dottorato di ricerca: Phd.
Come si può notare, non solo siamo di fronte a termini per nulla intuitivi rispetto alle versioni italiane, ma addirittura a dei falsi amici. Master’s Degree, che potrebbe benissimo suggerire la categoria dei master, indica semplicemente la laurea magistrale.
Un altro consiglio è quello di non fregiarsi del titolo di dottore, a meno che non si è conseguito il dottorato. Il titolo vale, infatti, solo in questo caso e non anche in presenza di una laurea, fosse anche magistrale.
Consigli generali
Per il resto, il curriculum “per il Regno Unito” segue le stesse regole del classico curriculum europeo. Un consiglio è quello di essere più sintetici del solito, visto che questa è una qualità generalmente apprezzata oltre Manica.
Un altro consiglio è quello di puntare sulle referenze. Nel mondo anglosassone sono proprio le referenze a fare la differenza tra il fallimento e l’assunzione. Riportatene in abbondanza, se ne avete la possibilità, e siate dettagliati per quel che concerne i dati dei referenti. Se questi sono in territorio britannico, siete decisamente a cavallo.