“Gli italiani non fanno più i mestieri di una volta”. Una frase, questa, che ormai ha poca valenza. Siamo in tempo di crisi e i lavori manuali stanno tornando di moda. Quelli specializzati, poi, sono ambiti perché forniscono un certo reddito. Tra i preferiti c’è quello di saldatore/tornitore. Ecco come redigere un buon curriculum.
Titoli di studio
La formazione di un bravo tornitore non ha luogo, ovviamente, in un università o in qualche scuola. La si acquisisce, piuttosto, con la pratica. La si conquista, come è ovvio che sia, lavorando.
Non è così negli altri paesi. Soprattutto nel nord Europa, esistono scuole e corsi di formazione per chi vuole intraprendere i mestieri manuali, e quindi anche quello del saldatore/tornitore.
Ad ogni modo, in un curriculum che valga soprattutto per il territorio italiano, devono essere inserite esperienze lavorative che in qualche modo possano attestare la competenza del lavoratore. Attenzione alla quantità (anni di lavoro) e qualità (dimensioni e importanza dell’impresa presso cui si è lavorato).
Competenze
Fondamentali, al fine di redifere un buon curriculum da saldatore/tornitore, sono le competenze che dichiarerete. Non c’è alcun bisogno di promettere la luna, quindi non menzionate abilità che non possedete e che non riguardano strettamente il mestiere. Ecco una lista di quelle che non possono assolutamente mancare.
- Conoscenze in elettrotecnica
- Sollecitazioni meccaniche fondamentali e resistenza dei materiali
- Lavorazione metalli e leghe metalliche
- Prevenzione sul lavoro, igiene, pronto soccorso
- Norme di sicurezza sul luogo di lavoro
- Disegno complessivo
- Materiali saldabili: tecnologia meccanica
- Assemblaggio: capacità di realizzazione al banco ed in opera delle parti di un complessivo
- Macchine in uso: montaggio, controllo funzionale e manutenzione in base al disegno e ad altre istruzioni
- Competenze tecnico/professionali in generale
- Impianti elettrici: capacità di lettura