Curriculum Vitae Europeo
I contributi previdenziali sul contratto a progetto seguono un calcolo preciso, che può essere fatto anche da una persona non laureata in Economia. Ecco come funziona.
Più contributi, più tutele
I contributi sul contratto a progetto possono variare dal 20 al 27,72%. Tutto dipende dal tipo di contratto: se il dipendente è già tutelato, quindi paga altri contributi previdenziali, l’aliquota per i contributi sarà solo del 20%. Altrimenti, si sale al 27%.
Se non hai alcuna cassa di previdenza, ti consigliamo di chiedere al tuo datore di lavoro di usare l’aliquota al 27,72%. Pagherete di più, ma sarai tutelato in caso di malattia o, per i genitori, in caso di maternità. Ricorda che le formule previdenziali per maggior tutela, corrispondenti allo 0,72% non sono obbligatorie, quindi il datore di lavoro potrebbe rifiutarsi di pagare questa parte dei contributi.
Il calcolo va comunque fatto al momento della firma del contratto di lavoro, per evitare spiacevoli inconvenienti durante la collaborazione. Il contratto a progetto dura pochi mesi ed è necessario che tutto sia chiarito, per poter iniziare con una certa sicurezza. Una volta calcolato l’ammontare dei contributi, dovrai dividere la spesa come ti abbiamo indicato nel prossimo paragrafo.
Chi paga
I contributi previdenziali vengono pagati sia dal lavoratore, sia dal datore di lavoro, ma nei fatti, è il committente che si occupa dei pagamenti, togliendo al lavoratore la parte che gli spetta. Del 20-27% di contributi da versare all’Inps, 1/3 spetta al lavoratore (e gli viene tolto dallo stipendio), mentre 2/3 spettano, a parte, all’azienda. Sarà il committente a compilare il modello F24 e a pagare gli importi dovuti per i contributi, mentre il dipendente sarà assicurato dall’indicazione sulla busta paga o sul rimborso spese.
Puoi comunque richiedere all’Inps se ci sono contributi a tuo nome e a quanto ammontano. Ti consigliamo di fare questo controllo, se non sei sicuro sui contributi ottenuti con il tuo contratto a progetto.
