Molto spesso la sezione “hobby e interessi” è snobbata da chi è chiamato a redigere un curriculum. I motivi di ciò sono molti, alcuni dei quali anche giusti.
Tuttavia, l’importanza della sessione è indiscutibile ed è in aumento anche grazie a una certa “filosofia” che sta conquistando gli addetti alle risorse umane.
L’importanza della sezione hobby e interessi
Chi redige il curriculum trova spesso più difficile parlare di sé che parlare delle propria esperienza. Quando si deve raccontare ciò che si è fatto, i dubbi non sono poi molti. Quando invece occorre raccontare qualcosa della propria sfera privata c’è sempre il timore di scrivere qualcosa di inadeguato, o anche solo di inutile.
E invece gli addetti alle risorse umane giudicano importante anche la sezione “hobby e interessi”. La ragione è semplice: aiutano a capire qualcosa di più sull’aspirante lavorativo, magari qualche aspetto della sua persone che può suggerire una ulteriore aderenza tra lui e la figura ricercata.
Cosa scrivere
Il dubbio su cosa scrivere, comunque, rimane. E’ un dubbio che però è facilmente eliminabile. E’ sufficiente capire una cosa: gli hobby e gli interessi possono essere utilizzati per offrire una certa immagine di noi – ovviamente funzionale all’assunzione.
Sicché, ogni hobby o interesse riportato servirà a delineare un tratto della nostra personalità o dichiarare, evidentemente in maniera velata, ciò che siamo.
Per questo motivo è sempre utile riportare qualche cosa che abbia una relazione con la posizione di lavoro ricercata.
Per esempio, se scriviamo che amiamo giocare a pallone o a basket sarà evidente, o comunque deducibile, che sappiamo fare gioco di squadra. Allo stesso modo, se scriviamo che il nostro interesse è lo studio, sembreremo più inclini alla partecipazione a un corso di formazione o perfezionamento.
Va da sè che occorre evitare di riportare tutti quegli hobby o interessi che possono risultare controproducenti, anche se, in realtà, fanno davvero parte della nostra vita privata.