Curriculum Vitae Europeo: quanto sono importanti le lingue?

Un Curriculum Vitae Europeo che si rispetti non può prescindere dall’includere una schematizzazione delle nostre conoscenze linguistiche. Nel mondo sempre più globalizzato, nel mondo dove il curriculum si fa appunto europeo, conoscere una o più lingue straniere può fare la differenza tra un’assunzione e un “le faremo sapere”. Come sfruttare al meglio quello che abbiamo imparato a scuola o, meglio, all’estero?

Una lunga storia

Fino a pochi anni fa, ovvero fino a poco tempo prima del Curriculum Vitae Europeo, era il caos più assoluto. Nei CV si trovavano espressioni improbabili come “discreto” o “fluente”, cose che ovviamente non avevano alcun senso ed esprimevano un giudizio inutilizzabile da un’azienda per capire l’effettiva padronanza di una lingua da parte di un candidato. Poi sono arrivati i Livelli Europei delle Lingue CEFR, ovvero dei livelli che dividevano in 6 possibili punteggi la conoscenza di una lingua parlata e scritta.

I livelli europei delle lingue

I livelli europei delle lingue sono sei, e vanno da A1 (conoscenza minima) a C2 (che invece denota una conoscenza perfetta della lingua). Ovviamente autovalutarsi senza alcun test o senza ricorrere all’aiuto di uno specialista ha davvero poco senso.  Rischieremmo di, in un eccesso di modestia, valutarci al di sotto delle nostre effettive conoscenze; oppure, come è più probabile, scriveremmo di aver raggiunto livelli che potremmo sognarci solo di notte.

L’UE ci aiuta

L’UE arriva in soccorso di chi non può permettersi un professionista per una valutazione oggettiva. Sono infatti presenti online dei moduli che aiutano ad autovalutarci. Basta raggiungere questo indirizzo. In un battibaleno saremo pronti a verificare le nostre conoscenze riguardo una qualunque delle lingue ufficiali dell’Unione Europea.