La norma che impone agli amministratori degli enti di pubblicare il loro curriculum non sembra aver sortito gli effetti sperati. La Giunta Comunale di Torino in particolare, con il sindaco Piero Fassino a guidare l’allegra brigata, sembra aver preso estremamente sotto gamba la nuova normativa.
Il Curriculum Vitae dell’ex ministro (ed ex-tante cose) è uno dei più scarni che, in anni di onorata attività, abbiamo avuto modo, per così dire, di ammirare.
Dieci righe, scritte addirittura a penna e in due colori, che riassumono in modo estremamente sintetico il percorso politico più che professionale di uno degli italiani che forse più incarnano la figura del politico di professione.
Nel frattempo sui social network monta la polemica, con il CV dell’ex-onorevole che ha fatto molto rapidamente il giro di Facebook e di Twitter, per finire sulle testate nazionali che si sono limitate (un amico da quelle parti fa più che comodo) a riprendere le foto senza registrare il malcontento che le ha accompagnate.
Autentico schiaffo a chi è in cerca di lavoro
Il nostro sito web è dedicato a chi è in cerca di lavoro, fornendo strumenti per la creazione di un Curriculum Vitae Europeo a prova di bomba. I nostri lettori sono una genie variegata, da professionisti a giovani in cerca di primo impiego, che con attenzione maniacale provano a redigere un CV a prova di bomba.
Non è così per il nostro Piero, che non dovendo preoccuparsi di cercare un lavoro, si è potuto limitare a svolgere il proverbiale compituccio, certo che nessuno potrà mai scalzarlo dalla sua posizione di privilegio, curriculum o meno.
Un pessimo esempio anche per quei giovani che, con un curriculum multi-lingue, passano giorni a redigere un documento che, si spera, gli consentirà di trovare un lavoro all’estero.
Occhio a non imitarlo
Nei giorni convulsi del Job Acts, nessuno si sarebbe aspettato un pessimo esempio del genere. Eppure bisogna farsi forza e cercare di mettersi alle spalle quello che è, lo ripetiamo per chi non avesse ancora inteso, un modello da non seguire per nessun motivo.
Mancano le competenze dell’ex-ministro e addirittura i suoi incarichi precedenti (anche se decisamente prestigiosi) e alla voce lingue conosciute troviamo una lista scarna di informazioni, che non utilizza neanche quello che è il Portfolio di conoscenze delle lingue europeo, un sistema standardizzato (e spesso demenziale) che era stato voluto proprio da questa politica per uniformare la misurabilità delle conoscenze linguistiche dei giovani europei in cerca di lavoro.
Voi non fateci caso, perché non potete permettervi di ignorare le buone norme della redazione del curriculum come Pietro Fassino. Voi un lavoro dovrete cercarlo e dovrete cercare di convincere il vostro potenziale datore di lavoro con un documento ben più dettagliato e che vi costerà, ci rammarichiamo nel ricordarvelo, molto più che qualche frase scritta con due biro diverse.
Quindi rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro, certi che con le competenze e l’impegno giusti riusciremo sicuramente a portare a casa il posto di lavoro che tanto bramiamo, anche se non abbiamo le spalle coperte come l’ex-ministro ora sindaco di Torino.