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Il lavoro in Italia fa schifo – lo dice l’OCSE

lavoro italiaCon la disoccupazione che ha raggiunto il 12,9% no si dovrebbe guardare troppo in bocca al cavallo del lavoro. Secondo l’OCSE però anche chi ha una occupazione non si sente poi così felice, dato che nel nostro paese l’ansia e la frustrazione lavorativa hanno raggiunto livelli neanche paragonabili a quelli vissuti dagli altri lavoratori della UE.

Ad essere responsabile dello stress sarebbe la necessità di lavorare con risorse molto ridotte pur restando invariato il carico di responsabilità, situazione che purtroppo devono fronteggiare la stragrande maggioranza dei lavoratori in tempi di crisi che hanno ridotto le risorse per tutti.

Situazione non idilliaca neanche sotto il piano dei contratti, dato che circa l’80% dei giovani che entrano nel mondo del lavoro lo fanno con un contratto di lavoro a termine.

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Come se il 12,9% di disoccupazione (che diventa 40% tra i più giovani) non facesse paura abbastanza, arriva anche lo spauracchio del lavoro trovato, che sarà stressante, con paga non adeguata e carico di responsabilità.

È questo il desolante quadro del paese Italia, in attesa di un Jobs Act che ora trova dalla parte dei suoi sostenitori anche l’OCSE, che invita insistentemente l’Italia a correre ai ripari e a mettere fine ad una situazione che vede i lavoratori del nostro paese lontanissimi dagli standard europei di soddisfazione sul lavoro.

Nel parlamento invece si continua a cincischiare, e sembra che rimarranno inascoltati non solo gli appelli dell’OCSE, ma anche quelli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha richiamato ancora una volta alla responsabilità i membri di un Parlamento che sembra sempre più staccato dal paese reale.

Si preannuncia un settembre di fuoco, con i sindacati sul piede di guerra e una situazione che, nonostante i proclami primaverili, sembra essere sempre di più in stallo e lontana da quella ripresa vagheggiata fino a qualche settimana fa.

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