Curriculum Vitae Europeo
La chiusura della partita Iva è una procedura abbastanza veloce, ma non senza conseguenze. Ecco l’iter che devi seguire per avviare la pratica senza ritrovarti con le multe.
Termini e condizioni
Per chiudere la partita Iva, l’unica condizione da rispettare è la regola dei trenta giorni. Secondo la legge, hai tempo 30 giorni dall’abbassamento della saracinesca per informare chi di competenza sulla tua scelta di chiudere la partita Iva.
La procedura è stata molto semplificata negli anni: si può chiedere al commercialista di occuparsene, oppure si può fare direttamente domanda sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Se non hai dimestichezza con le pratiche online, puoi presentarti allo sportello dell’Agenzia delle Entrate vicino a casa tua con la domanda per chiudere la partita Iva e la fotocopia del tuo documento di identità.
La pratica si avvia subito e senza particolari spese da sostenere. Chi non vuole recarsi all’Agenzia delle Entrate, può comunque spedire i documenti con una raccomandata. Usa la ricevuta di ritorno per avere una prova in caso di controlli.
Per chi non chiude la partita Iva in tempo utile dopo aver chiuso l’attività, ci sono delle multe molto salate e la chiusura della partita Iva direttamente dallo sportello. In questo modo, ti assicuri anche che non ci siano altri debiti da sanare con la Pubblica Amministrazione.
Cosa pagare
Se hai un’attività in proprio e fai riferimento a un albo professionale, dovrai pagare il bollo della Camera di Commercio, da inserire con la domanda per informare della chiusura della tua partita Iva: vale per tutte le attività che hanno l’obbligo di iscrizione all’ente per iniziare a lavorare.
Il bollo è di 14,62 Euro. Oltre a questa spesa, le uniche da sostenere sono i “vecchi conti”, cioè eventuali contributi non pagati per i dipendenti o tasse non versate. Prima di passare alla chiusura della partita Iva, tutti i conti devono essere saldati.
