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Come diventare e quanto guadagna un Personal Shopper?

diventare-personal-shopperUn personal shopper è una persona che accompagna i propri clienti durante lo shopping aiutandoli nelle scelte con sapienza e stile.

Tra i personal shopper più richiesti ci sono quelli che amano definirsi personal stylist o consulenti d’immagine, cioè quelli che accompagnano il cliente durante lo shopping soprattutto di vestiario per dare consigli essenziali.

Intenditore d’arte

Ma il personal shopper è anche molto richiesto per l’acquisto di oggetti d’arredamento, mobilio, oggetti rari e da collezione come opere d’arte ai fini d’investimento o di ritorno d’immagine o anche semplicemente per gusto artistico.

Nessun obbligo di formazione

Per diventare personal shopper non è obbligatorio seguire alcun corso. Nonostante ciò esistono dei corsi che rilasciano una certificazione. Questa ha poco valore professionale e legale quindi è meglio informarsi per bene prima di iniziare uno di questi corsi se così si è deciso.

Qualità essenziali

Molto più consigliabile è partecipare a workshop dedicati al marketing e studiare molto soprattutto design d’interni, moda, marketing, arte ecc. Le qualità che però non possono essere studiate, ma che allo stesso tempo sono quelle che rendono un personal shopper perfetto sono: l’essere educato, riservato tanto quanto richiede il cliente, simpatico, professionale, paziente ed esperto dei negozi nella zona in cui si lavora.

Quanto guadagna

Un personal shopper può guadagnare in media per ogni lavoro circa 150€ in Italia. Si parla di un pomeriggio di circa 4 ore con un cliente, ma questa somma è davvero molto variabile dal momento che si può arrivare anche a chiedere circa 100€ all’ora. Questa è la situazione in Italia, mentre all’estero i guadagni possono essere anche maggiori.

Non solo inglese

Altro requisito essenziale è quello di conoscere le lingue, ovviamente l’inglese dovrebbe essere di base e non c’è bisogno di inserirlo tra le lingue extra da sapere. Stiamo parlando delle lingue nuove e soprattutto di quelle dei potenziali clienti stranieri, quindi russo, cinese, arabo, indiano.

Sono queste le lingue dei potenziali clienti che vengono a spendere, per esempio, tra le strade di Milano.

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