L’Energy Manager è una professione altamente qualificata, solo da poco presente anche nel nostro Paese. Come manager, deve gestire le risorse energetiche di un’azienda, facendo in modo che produca il più possibile, ma abbattendo i costi sulla bolletta elettrica con strategie ad hoc. Ecco come si diventa e quanto guadagna un Energy Manager.
Cosa sapere
Per diventare energy manager, avrai bisogno di sviluppare le tue capacità personali e di seguire un corso di formazione specifico. Quali caratteristiche devi avere?
- Voglia di crescere;
- Ottime capacità di pianificazione e di gestione (sia del tempo, che del denaro);
- Capacità di problem solving;
- Propensione per i numeri e le statistiche.
Non si richiede un diploma specifico per diventare energy manager, ma dovrai seguire un corso di formazione, che ti dia la possibilità di partire subito con la professione. I corsi, per essere validi, devono essere riconosciuti dall’ENEA, oppure dalla FIRE: si tratta di enti che si occupano dell’uso consapevole dell’energia e che ti possono seguire lungo la tua carriera di energy manager.
Una volta frequentato il corso di formazione, ti consigliamo di proseguire la tua formazione con dei corsi più legati al marketing e alla gestione del personale in azienda. In questo modo, il tuo profilo sarà più autorevole.
Dove lavora
L’energy manager lavora in tutte le grandi attività: i settori sono diversissimi perché, con la crisi economica, ridurre i costi è diventato un obbligo per tutti.
L’energy manager può lavorare anche in proprio, offrendo consulenze mirate a un pacchetto clienti. In questo caso, l’onorario dipenderà anche dalle competenze che l’energy manager ha sviluppato nel corso del tempo. Mantieni una rete di contatti all’interno delle maggiori aziende nel settore dell’energia: devi essere un organo terzo, ovvero devi fare l’interesse del cliente, non della società elettrica, così sarai aggiornato sulle ultime offerte. L’energy manager può arrivare a guadagnare fino a 3.000 Euro al mese.